Pratico, accogliente e funzionale: quanto costa aprire un take away?
La vita frenetica e i cambiamenti delle abitudini alimentari hanno portato sempre più persone a scegliere il cibo da asporto per consumare i pasti principali della giornata. A differenza del passato, infatti, è difficile trovare il tempo per cucinare e mangiare a casa propria, specie per chi passa tutta la giornata in ufficio. Non stupisce, quindi, che negli ultimi anni siano aumentato nettamente il numero di consumatori di take away.
Il cibo da asporto può essere di molte tipologie, anche gourmet e di qualità. Dai panini, al cibo vegetariano, alle cucine provenienti da ogni parte del mondo, aprire un take away in franchising o in proprio si rivela un’ottima attività imprenditoriale.
Ma quanto costa aprire un take away?
La risposta a questa domanda è piuttosto complessa, perché può dipendere da diversi fattori. Proviamo a fare chiarezza su quest’interessante prospettiva imprenditoriale.
Quanto costa aprire un take away e cosa serve per avviare la tua attività
Per aprire un take away si possono investire poche decine di migliaia di euro o anche molto di più. Per avviare un locale innovativo non è necessario spendere molto, ma è bene sapere che ci sono degli step da seguire e che questi hanno dei costi ben precisi.
Al pari di qualsiasi altra attività commerciale, anche l’avvio di un take away deve essere accompagnato da una buona strategia definita da un business plan, che tenga conto anche delle prospettive di crescita future.
Per capire quanto costa aprire un take away è necessario elencare le spese legate all’avvio dell’attività:
- L’iter burocratico. Autorizzazioni e licenze per aprire un take away variano in base al comune e alla regione di riferimento e hanno un costo. Ci sono ad esempio la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), l’iscrizione all’INPS e all’INAIL, l’autorizzazione sanitaria rilasciata dalla ASL. I take away, rientrano nell’ambito delle attività artigianali e per poterne aprire uno è necessario frequentare un corso HACCP per imparare a preparare e manipolare gli alimenti. Inoltre è necessario essere in possesso del corso ex Reco o SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande), se si intende esercitare la vendita di bevande.
- La scelta della location e l’allestimento. Il costo del locale varia in base alla sua allocazione e alla sua grandezza. Da considerare nelle spese ci sono anche eventuali lavori di messa a norma, gli arredi e le attrezzature.
- Marketing e comunicazione. L’apertura di una nuova attività deve essere accompagnata da una campagna pubblicitaria finalizzata a incontrare il target di clienti di riferimento. Si può puntare sulla promozione online, ma anche su quella tradizionale con volantini, affissioni.
Come richiedere una consulenza per aprire un take away
Se desideri aprire un take away puoi decidere di avviare la tua attività in proprio o scegliere la formula del franchising. Nel primo caso dovrai pensare ad ogni aspetto pratico e burocratico, nel secondo sposi un modello di impresa già sperimentato con successo che ti offre una base di partenza.
In ogni caso, la fase di start up va seguita con cura e l’iter burocratico deve essere completo e concluso nei tempi prestabiliti per evitare di incorrere in multe e sanzioni. Se vuoi avviare la tua attività senza problemi, la soluzione è quella di rivolgerti a dei professionisti che possano seguire ogni fase nel lancio del tuo nuovo business.
Rivolgendoti ad APRE Roma troverai un team di professionisti con competenze di marketing e di avvio di impresa. Possiamo offrirti una consulenza completa a 360 gradi, affiancandoti dalla fase progettuale fino alla redazione del business plan e del piano finanziario.
Puoi rivolgerti agli esperti di APRE Roma anche per sviluppare il concept della tua attività e progettarne il format.
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