Avviare una nuova attività commerciale a Roma significa trasformare un’idea in un progetto concreto, costruendo passo dopo passo le basi di un’impresa solida e sostenibile. Roma offre ogni giorno numerose opportunità per chi desidera mettersi in proprio, grazie a un mercato dinamico, a un flusso costante di residenti e turisti e a una rete economica in continua evoluzione. Tuttavia, aprire un’attività di successo richiede molto più di entusiasmo: servono pianificazione, conoscenza delle normative, analisi del territorio e una strategia chiara.
Dalla scelta della location alla definizione del concept, dalla redazione del business plan fino all’ottenimento delle autorizzazioni necessarie, ogni fase deve essere affrontata con metodo e competenza. Un’attività commerciale ben progettata fin dall’inizio è più competitiva, più efficiente e in grado di generare valore nel tempo.
Con l’esperienza e il supporto dei consulenti di APRE Roma, è possibile avviare la propria attività commerciale seguendo un percorso guidato e sicuro, che unisce visione imprenditoriale, rispetto delle norme e valorizzazione del potenziale del territorio. Perché il successo di un’impresa nasce da un progetto ben strutturato — e Roma, con la sua energia e il suo mercato, è il luogo ideale per farlo crescere.
Qualunque sia il tuo sogno imprenditoriale, ricorda che alla base di ogni buon progetto devono sempre esserci:
A.P.R.E. Roma con il suo team di Business Coach ti accompagna nel percorso di definizione del progetto per l’avvio della tua attività commerciale, aiutandoti a districarti nel complesso percorso per ottenere le autorizzazioni necessarie.
Sia che si tratti dell’apertura di un bar, anziché di un ristorante o di un centro estetico, il prima passo da fare è rivolgerti ad un Business Coach che dopo aver studiato e costruito con te il progetto da realizzare ti affiancherà per guidarti in tutte le fasi di sviluppo dell’idea imprenditoriale.
Avviare un’attività commerciale nella capitale richiede un’attenta pianificazione a vari livelli. Prima di tutto, è essenziale definire un’idea di business ben precisa: capire qual è il target di clientela, quale problematica o bisogno si vuole soddisfare, in che zona della città operare (centro storico, periferia, una zona commerciale ben servita) e che tipo di offerta differenziata si può proporre rispetto ai concorrenti. Questa fase concettuale è utile non solo per la strategia di marketing, ma anche per stimare costi fissi e variabili quali affitto, utenze, arredamento, fornitori, personale e consumi.
Una volta definito il progetto, il passo successivo è l’iter burocratico e normativo. A Roma, come in generale nel Lazio, bisogna inoltrare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), che assicura che l’impresa sia in regola con i requisiti richiesti — documenti anagrafici, locali idonei, requisiti professionali, eventuali autorizzazioni sanitarie o igienico-sanitarie se si tratta di attività alimentare, ecc. Serve anche verificare che il locale rispetti le norme edilizie, urbanistiche, di sicurezza e antincendio.
Parallelamente, occorre preparare un business plan realistico che includa analisi dei costi iniziali, piano finanziario, previsione dei flussi di cassa e, se necessario, la ricerca di fonti di finanziamento esterne.
Con l’introduzione della liberalizzazione del commercio, aprire un’attività a Roma pone meno vincoli, ma allo stesso tempo, richiede particolare attenzione nella produzione della documentazione da presentare agli enti di competenza.
Quando si parla di autorizzazioni necessarie per l’apertura di attività a Roma si fa riferimento alla redazione di un’autocertificazione, chiamata SCIA (Segnalazione Commerciale Inizio Attività), con la quale il titolare dell’azienda dichiara di essere in possesso dei giusti requisiti per l’apertura. La SCIA si compone di dati anagrafici dell’azienda e del suo titolare, di allegati sanitari (come nel caso di attività alimentari e di somministrazione), di relazione tecnica ed elaborati planimetrici attestanti la regolarità dell’immobile. Insieme alla suddetta documentazione, dovranno essere allegati una serie di certificati riguardanti il locale e attestanti i requisiti professionali del titolare.
Le attività di somministrazione di alimenti e bevande sono regolamentate dalla Legge della Regione Lazio n. 21/2006, dal Regolamento Regionale 19 Gennaio 2009, n. 1, adottato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 35/2010.
Come per l’apertura di una qualsiasi attività alimentare, anche per l’apertura di un bar o di un ristorante a Roma è necessario presentare la SCIA che include la preparazione di documentazione tecnica da parte di un tecnico, di un biologo e del titolare dell’attività stessa, per certificare la presenza di requisiti strutturali che riguardano i locali in cui viene svolta l’attività e che interessano sia la superficie destinata alla somministrazione che quella destinata ai servizi, con particolare riguardo agli spazi dedicati alla manipolazione degli alimenti.
Per attività di somministrazione il comune di Roma stabilisce che siano dimostrati una serie di requisiti che rispondano ai cosiddetti “criteri di qualità” ad ognuno dei quali è assegnato un valore che consente di raggiungere il punteggio necessario per l’invio della SCIA.
Data la somma totale dei punteggi pari a 200, per aprire un nuovo esercizio di somministrazione, fatta salva la sussistenza dei requisiti strutturali, deve essere garantito il rispetto di un punteggio minimo che varia a seconda della ZONA di appartenenza A, B o C.
Per l’invio della SCIA è necessario allegare la NISA (Notifica Imprese Settore Alimentare) e la relazione tecnica redatta da un tecnico abilitato. A.P.R.E. Roma con i suoi Business Coach è in grado di assistere l’imprenditore nella produzione della giusta e adeguata documentazione affinché non si trovi ad incorrere in errori che comprometterebbero la nascita dall’attività. Vai alla pagina dedicata alla SCIA commerciale a Roma.
Per aprire un’attività, che sia essa commerciale o artigiana, è fondamentale che l’imprenditore pianifichi adeguatamente l’investimento a cui dovrà far fronte. In molti casi, per la realizzazione di un’idea progettuale è opportuno fare ricorso anche a finanziamenti esterni, per sostenere al meglio la fase di start up. Il nostro team affianca l’imprenditore anche nello sviluppo del business plan, strumento indispensabile per costruire al meglio un progetto d’impresa.
Già tanti imprenditori hanno scelto di avviare la loro attività con il nostro supporto. APRE in collaborazione con le altre 2 società del gruppo: GI.PA. in formazione azienda specializzata nello sviluppo marketing dell’impresa e in soluzioni per progetti chiavi in mano e Chemical società specializzata in sicurezza alimentare e sui luoghi di lavoro. Ecco alcuni progetti realizzati in collaborazione con le società del gruppo:
Javaroma La Bottega del Caffè ha aperto a Roma in Via Venti Settembre. Un piccolo salotto raffinato dove oltre l’espresso è possibile degustare un’ampia offerta di caffè ad infusione accompagnati da un menu gustoso di muffin, macarons, biscotti e torte artigianali.
Nel cuore del quartiere Garbatella a cento anni dalla sua nascita, approda OneSense by Valla, un Ristorante e cocktail bar innovativo nel suo genere per identità e forma. L’interior design, curato da Gi.Pa, è stato pensato con lo scopo di ricercare equilibrio e convivenza tra elementi eterogenei, a sottolineare il melting pot possibile quando le individualità si fondono in maniera armoniosa ed inclusiva. Così anche le forme e i pezzi di arredo, unici ed irripetibili come le individualità umane, riescono a fondersi e dare vita ad un concept unico e inconfondibile.
Gi.Pa. In Formazione e APRE Roma hanno accompagnato la giovane imprenditrice Simona Puoti nella realizzazione del suo sogno. Con il suo team di professionisti ha curato tutti gli aspetti consulenziali e progettuali del concept; fattibilità della location, definizione del layout architettonico e funzionale degli spazi, styling del format, progettazione impianti, progettazione e sviluppo arredi, pratiche amministrative, lavori edili.
Quindi, aprire un’attività commerciale a Roma non è soltanto un percorso fatto di leggi, autorizzazioni e numeri: è un’opportunità concreta per trasformare una visione personale in un progetto utile per la città. Ogni fase — dalla definizione dell’idea, passando per la scelta della location, la redazione della documentazione, fino all’organizzazione finanziaria — contribuisce a realizzare qualcosa di più grande della semplice attività: un’impresa che può sposare identità, territorio e creatività.
Se sei pronto a muovere i primi passi per aprire un’attività di successo, non lasciare che le complessità burocratiche o le incertezze frenino il tuo entusiasmo: con la giusta guida e un piano ben strutturato, il sogno imprenditoriale può diventare realtà. – Contatta chi ti può affiancare, raccogli informazioni, pianifica con cura — Roma può essere il palcoscenico perfetto per il tuo successo imprenditoriale.
Con A.P.R.E. Roma puoi aprire la tua attività in cinque passaggi. Scopri come.
Contattaci e fissa una consulenza gratuita e senza impegno con noi, scoprirai che avviare un’attività commerciale a Roma è semplice con il nostro supporto.
Definisci un’idea di business chiara (target, zona, offerta), stima costi fissi/variabili, prepara un business plan e avvia l’iter burocratico (verifica locali e requisiti). Un business coach può affiancarti in tutte le fasi.
La SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) è l’autocertificazione con cui dichiari di possedere requisiti e locali idonei. Include dati anagrafici, allegati sanitari (per attività alimentari), relazione tecnica, elaborati planimetrici e certificazioni sui requisiti professionali e del locale.
Oltre alla SCIA, servono requisiti strutturali e “criteri di qualità” che attribuiscono un punteggio: è richiesto un minimo variabile in base alla zona (A, B o C). Va allegata anche la NISA e una relazione tecnica di un professionista abilitato.
Il locale deve rispettare i requisiti urbanistici, edilizi, igienico-sanitari e di sicurezza previsti. Spesso è necessario ottenere il certificato di agibilità, la conformità degli impianti e, per alcune categorie, l’autorizzazione sanitaria della ASL competente.
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