Dall’iter burocratico alla scelta degli arredi: ecco come aprire un lounge bar di tendenza
Vuoi avviare un’impresa nel settore del food&beverage, oppure hai intenzione di riconvertire la tua attività di ristorazione per risollevare gli affari in calo?
Se sei alla ricerca di idee per stracciare la concorrenza te ne suggeriamo una: potresti aprire un bar di tendenza, nello specifico, un lounge bar.
Gestire un’attività commerciale non è un’impresa semplice, ma con la giusta dose di entusiasmo e seguendo i passi giusti, è possibile creare un progetto imprenditoriale con basi solide. A fare la differenza è anche il settore in cui si decide di investire, analizzando lo scenario attuale un luonge bar di tendenza è senza dubbio una delle attività che riscuote maggiore successo, sempre più persone infatti scelgono questa tipologia di locale come luogo di ritrovo.
Cosa si intende per lounge bar di tendenza?
Il termine “bar” nasce dall’inglese “to bar” che significa “sbarrare”. È un chiaro riferimento alla presenza del bancone che funge da divisorio con i clienti.
La diffusione dei bar in Europa ha soppiantato quella dei Cafè del ‘700 e oggi ai tradizionali bar si affiancano anche i luonge bar, che si caratterizzano per gli arredi eleganti, per la particolare atmosfera e per l’offerta al pubblico. Oltre ai normali prodotti di caffetteria, nei lounge bar vengono proposti alla clientela cocktail, vini di qualità e stuzzichini.
Musica live di sottofondo e comode poltrone o divanetti definiscono un ambiente confortevole in cui è possibile rilassarsi. I clienti sono quindi invogliati a restare, per passare del tempo di qualità mentre consumano le proposte del menù.
5 consigli per aprire un lounge bar di tendenza
Cosa distingue un bar di tendenza da uno che non lo è affatto? Senza dubbio è un attento studio del progetto imprenditoriale che tiene conto di diversi fattori:
- L’analisi del settore e della concorrenza. Prima di studiare un piano di investimento è necessario informarsi sulle normative che regolamentano il settore e analizzare i competitor per poter proporre un’offerta diversa e mettere in risalto i punti di forza dell’attività.
- Il business plan. Al pari di qualsiasi attività commerciale, anche l’apertura di un lounge bar necessita della stesura di un business plan in cui viene delineato il format del locale e la strategia da seguire per ottenere un vantaggio competitivo. Il documento è utile anche per capire l’andamento dell’attività nel tempo, grazie a previsioni di entrata, investimenti e possibili uscite, tiene poi conto dell’analisi del mercato, del target di riferimento e anche di piani di comunicazione e per la definizione della brand identity.
- La scelta del locale. Un lounge bar di tendenza deve avere la metratura adeguata a poter ospitare dei piccoli salotti ed essere situato in una zona centrale, di passaggio o facilmente raggiungibile. Il locale deve inoltre essere a norma e rispettare tutti i requisiti richiesti anche dal comune di riferimento.
- La scelta degli arredi interni ed esterni. Il lounge bar si caratterizza per l’atmosfera confortevole e rilassata che può essere creata con l’arredamento giusto. Nella progettazione dell’interno è possibile scegliere un tema particolare o dividere l’ambiente, ad esempio, destinando una sala al consumo dei cocktail. La presenza di un dehors esterno, arredato in continuità con l’interno, può essere un punto di forza.
- La promozione dell’attività. Per attirare i clienti nel lounge bar è necessario studiare una strategia pubblicitaria mirata che tenga conto del target di riferimento e della zona geografica in cui si trova il locale. Si possono scegliere strumenti tradizionali o si può costruire una presenza sul web sfruttando anche i canali social.
Perché richiedere una consulenza professionale per aprire il tuo locale?
Per aprire un lounge bar è necessario tenere conto anche dell’iter burocratico richiedendo le autorizzazioni, i permessi e le licenze che variano in base al comune di riferimento.
Si devono aprire posizioni INPS e INAIL, è necessario presentare una notifica sanitaria presso la ASL, presentare la SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività) al comune di riferimento ed essere in possesso dell’autorizzazione per la somministrazione di alimenti e bevande.
Gli aspetti da considerare insomma sono molti e vari, ecco perché la cosa migliore da fare è affidarsi a esperti del settore che possano seguire tutto correttamente.
Rivolgendoti ad A.P.R.E. Roma puoi trovare un team di professionisti qualificati pronti a sostenere il tuo sogno imprenditoriale dalla fase progettuale fino alla realizzazione concreta.
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