Il disegno di legge della Legge di bilancio 2018 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020) approvato dal Consiglio dei Ministri contiene una serie di niovità in tema di fisco.
Si eviterà per il 2018 l’aumento delle aliquote Iva e delle accise. Gli altri interventi prevedono per il prossimo anno 300 milioni di investimenti pubblici aggiuntivi, che diventano 1,3 miliardi nel 2019 e 1,9 miliardi nel 2020.
Ecco le principali novità fiscali:
Stop aumento Iva e accise – Vengono completamente neutralizzate le clausole di salvaguardia, quindi nel 2018 non ci saranno aumenti delle aliquote dell’Iva e delle accise.
Blocco tributi e addizionali locali – Si proroga per il 2018 lo stop all’aumento delle aliquote dei tributi e delle addizionali regionali e degli enti locali.
Competitività – Sono confermate molte misure di contenimento della pressione fiscale e sviluppo, già contenute nella precedente legge di bilancio, quali le agevolazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia ed energetica, il superammortamento e l’iperammortamento.
Sostegno investimenti Pmi (Nuova Sabatini) – Per assicurare continuità operativa e qualificare maggiormente gli investimenti in chiave “Industria 4.0.” è prorogata la misura di promozione delle piccole e medie imprese nota come “Nuova Sabatini”.
Le altre agevolazioni per le imprese
Novità e conferme per le aziende e i datori di lavoro. Innanzitutto sono confermati rispetto all’anno scorso superammortamento e iperammortamento, con il primo che sarà esteso anche agli investimenti effettuati fino al 30 giugno 2019 ma vedrà scendere l’aliquota dal 140% al 130%.
L’iperammortamento, invece, prevede un’aliquota al 250% per il 2018 con coda per le consegne nel 2019.
Previsto anche un credito d’imposta del 50%, fino a un importo annuo massimo di 1 milione di euro, per le attività di formazione dei dipendenti che sono state decise attraverso contratti collettivi aziendali o territoriali. Il credito è relativo alle spese sostenute a decorrere dal 2018 e fino al 31 dicembre 2020.
Importante, infine, anche l’attivazione di un nuovo percorso di ricollocazione per i dipendenti in cassa integrazione. Non si conoscono ancora con certezza i dettagli di tale misura, ma è probabile uno sgravio contributivo del 50% per le aziende che assumono lavoratori in Cigs.