È di una settimana fa l’intervento del nostro consulente del lavoro, in cui si affrontava il tema della maternità in ambito lavorativo e delle iniziative messe in campo dal governo per incentivare anche le lavoratrici con redditi bassi a costruire una famiglia.
Tra le iniziative di cui vi avevamo parlato c’era il contributo economico alternativo da richiedere al termine del periodo di congedo di maternità, ovvero la possibilità di richiedere all’INPS un contributo per far fronte a spese per nidi o baby-sitter.
Tale sostegno, è indirizzato a mamme lavoratrici che non hanno redditi elevati e quindi hanno la necessità di tornare a lavoro al termine del congedo obbligatorio, rinunciano al congedo parentale facoltativo. L’iniziativa, attiva già da diversi anni, permette di fare richiesta all’INPS per l’erogazione di sostegno di 600 € per un massimo di 6 mesi e quindi far fronte a spese per servizi di baby-sitting e nidi.
È la denuncia dei cittadini romani di pochi giorni fa, che ci ha fatto approfondire l’argomento.
Il problema nasce perché, il Comune di Roma ha deciso di NON rinnovare questo servizio con l’istituto di previdenza, quindi le richieste inoltrate all’ente sono state rigettate pur possedendo le lavoratrici le giuste caratteristiche per usufruirne. Le motivazioni che hanno portato la città a non sottoscrivere più la convenzione con l’ente lasciano il tempo che trovano. Ciò che ci preme sottolineare è purtroppo la scarsa assistenza che ancora si evidenzia nei confronti delle “donne in carriera”.