Regole e normative sull’installazione delle telecamere nei luoghi di lavoro
Gestisci un’attività commerciale o sei il titolare di un’impresa e ti stai chiedendo se è possibile installare le telecamere nei luoghi di lavoro? Sempre più spesso, per motivi di sicurezza, si avverte l’esigenza di mettere in sicurezza alcune aree del luogo di lavoro con la videosorveglianza, per evitare furti e violazioni. Tuttavia, per ragioni di privacy dei propri dipendenti, non è così semplice.
La gestione del personale infatti è un aspetto molto delicato, che allo stesso tempo genera un po’ di confusione. Una cosa comunque è certa: è necessaria un’autorizzazione per l’installazione delle telecamere.
Quando si può installare un sistema di videosorveglianza?
Lo statuto dei lavoratori stabilisce che: “È vietato l’uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori. Gli impianti e le apparecchiature di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori, possono essere installati soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza di queste, con la commissione interna. In difetto di accordo, su istanza del datore di lavoro, provvede l’ispettorato del lavoro, dettando, ove occorra, le modalità per l’uso di tali impianti”.In pratica l’installazione delle telecamere nei luoghi di lavoro può avvenire solo:
- Per esigenze organizzative e produttive;
- Per la sicurezza del lavoro
- Per la tutela del patrimonio aziendale
Il datore di lavoro che viola la privacy dei propri lavoratori va incontro a delle sanzioni che prevedono una multa che varia da 154 euro a 1.549 euro, oltre all’arresto da 15 giorni ad un anno.
Qual è la procedura da seguire?
La procedura per richiedere l’autorizzazione per l’installazione delle telecamere non è complicata. Un’azienda, prima di istallare il sistema di videosorveglianza, deve:
- Trovare un accordo con il sindacato aziendale. In mancanza di tale accordo, l’autorizzazione per l’installazione delle telecamere deve essere ottenuta dall’Ispettorato nazionale del lavoro.
- Informare preventivamente tutti i dipendenti con appositi cartelli.
- Nominare un incaricato che si occupa di gestire i dati registrati dall’impianto di videosorveglianza per la tutela della privacy.
- Conservare le immagini acquisite per non più di 24 ore da quando sono state registrate (salvo particolari esigenze).
Si può video-controllare un dipendente?
Con la sentenza n. 4367/2018 la Cassazione ha stabilito che, nei casi di controllo a beneficio del patrimonio aziendale, messo a rischio da comportamenti scorretti e infedeli da parte dei dipendenti, il datore di lavoro può installare le telecamere sui luoghi di lavoro senza chiedere preventivamente l’autorizzazione ai sindacati.
Quindi, se il datore sospetta che un dipendente rubi sul posto di lavoro, puoi installare le telecamere. Inoltre qualora dalle registrazioni dovessero essere confermati i sospetti, queste immagini possono essere usate in un processo contro di lui.
La “regola del silenzio-assenso” vale per le telecamere sul luogo di lavoro?
Il Ministero del lavoro, nell’interpello n.3 dell’8 maggio 2019, in risposta all’istanza presentata dal Consiglio Nazionale dell’ordine dei consulenti del Lavoro, ha previsto che l’installazione delle telecamere e di altri strumenti di controllo possa avvenire solo in presenza di un accordo sindacale, oppure di un provvedimento amministrativo.
Ne discende che la regola del silenzio-assenso, secondo la quale la mancata risposta da parte dell’autorità a un’istanza di un soggetto va intesa come accoglimento della stessa, non si applica. In altre parole l’installazione delle telecamere sui luoghi di lavoro può avvenire esclusivamente se hai ottenuto un espresso provvedimento di assenso.
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