Idee e consigli su come aprire un sushi bar e avviare un’attività di successo
Sei un amante della cucina giapponese e ti stai domandando come aprire un sushi bar perché è sempre stato un tuo sogno?
Se il tuo obiettivo è metterti in proprio e aprire un’attività di successo, sappi che hai scelto un settore in forte crescita. Negli ultimi anni, infatti, abbiamo assistito a un incremento del numero di attività di ristorazione che propongono cucina giapponese e cinese.
In particolare, il sushi è un piatto equilibrato a base di pesce, riso, verdure e alghe che ha conquistato moltissime persone, soprattutto quelle che hanno voglia di provare piatti nuovi e salutari. Se, quindi, vuoi aprire un sushi restaurant o bar, dovrai proporre un menù di qualità e ben studiato.
Passando all’atto pratico ci sono poi diverse incombenze di cui dovrai occuparti per avviare l’attività. Vediamo allora nello specifico cosa fare per aprire un sushi bar.
Quanto costa per aprire un sushi bar?
I costi per aprire un sushi bar sono molto variabili.
L’investimento iniziale può essere di poche decine di migliaia di euro, oppure una cifra maggiore; molto dipende, infatti, dal tipo di locale che si intende affittare o comprare, dalla sua grandezza, dalla scelta degli arredi e dai servizi che si propongono alla clientela.
A pesare sul capitale iniziale è anche la posizione geografica dell’attività: è chiaro, infatti, che l’affitto di un locale in pieno centro a Roma o in un un’altra grande città sarà più alto rispetto all’affitto di un locale in periferia.
Bisogna poi aggiungere eventuali costi di ristrutturazione, l’acquisto delle attrezzature e i soldi da anticipare ai fornitori.
A prescindere da queste variabili, ci sono poi dei costi fissi determinati dall’iter burocratico per l’avvio dell’attività.
Avvio dell’attività: come aprire un sushi bar in pochi step
Dalla richiesta delle autorizzazioni per essere in regola, allo studio del concept del locale, se vuoi capire come aprire un sushi bar di successo dovrai considerare diversi aspetti, tra i quali:
- Iter burocratico. Le autorizzazioni e le licenze per aprire l’attività variano in base al comune di riferimento. È necessaria l’apertura di posizioni INPS e INAIL deve essere presentata una notifica sanitaria presso la ASL, presentare agli uffici competenti del comune la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) ed essere in possesso dell’autorizzazione per la somministrazione di alimenti e bevande
. - Business plan. Al pari di qualsiasi altra attività commerciale, per aprire un sushi bar è necessario redigere un business plan che tenga conto di costi, prospettive di guadagno e delle strategie da seguire per far crescere il business.
- Locale e arredamento. La scelta della location ha un peso determinante nel successo del locale. Scegliendo una via di passaggio o una zona popolata di uffici è più facile far notare l’attività, ma la scelta giusta potrebbe anche essere quella di puntare su un locale meno visibile, con un ampio parcheggio o con un dehors per ospitare i clienti anche in inverno. Tra gli arredi da avere obbligatoriamente ci sono una cucina attrezzata, un bancone refrigerato e tutto ciò che serve per lavorare gli alimenti. La presenza di tavoli e sedie è, ovviamente, necessaria solo se si prevede il consumo dei pasti nel locale.
- Studio del target e piano marketing. La scelta del locale, le sue dimensioni, la sua ubicazione, e la scelta del menù, dipendono anche dal tipo di offerta che si intende proporre, se si prevedono pasti seduti o se si sceglie la formula del take away. In una zona popolata di turisti un piccolo take away può essere un’idea vincente. Se si dispone di un locale più grande, ma meno visibile, si può proporre la formula All You Can Eat e attirare i clienti anche grazie ad una buona campagna di marketing.
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Per fare maggiore chiarezza su come aprire un sushi bar, dobbiamo aggiungere che puoi decidere di avviare l’attività in proprio o in franchising. Nel primo caso dovrai seguire in prima persona tutto l’iter legato al lancio e all’avvio del locale, nel secondo caso, invece, sposi un modello imprenditoriale già definito e sperimentato che ti solleva da alcune incombenze.
La cosa certa è che la fase di start-up va sempre seguita con attenzione, perché l’iter burocratico deve essere concluso correttamente e nei tempi giusti per non incorrere in multe o sanzioni.
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