Boom del doppio lavoro in Italia
News – Novità su apertura nuove aziende e mondo del lavoro
ROMA – Il doppio lavoro ormai è una realtà certa e preoccupante. Sono quasi 4,8 milioni le persone in Italia che hanno due occupazioni: e se in molti casi, come ad esempio i lavori domestici, si tratta semplicemente di piu’ lavori part time per ottenere un salario dignitoso, resistono negli anni anche coloro che a una occupazione standard (a tempo pieno e indeterminato) affiancano un’altra attivita’, spesso in nero. Tra le seconde attivita’ l’Istat calcola anche l’impiego nell’ ”autoproduzione” come l’occupazione nel proprio orto o i lavori di ristrutturazione di casa, attivita’ queste considerate lavoro regolare.
Il numero dei doppiolavoristi – si evince dalla serie storica – e’ stato sostanzialmente stabile negli ultimi anni anche se la percentuale sul totale dei lavoratori si e’ leggermente abbassata (grazie all’aumento dell’occupazione in generale). Per quasi 900.000 persone il doppio lavoro e in agricoltura (tra l’autoproduzione nel proprio orto e l’impiego nella coltivazione e nel raccolto nei campi di altri). A fronte di 979.000 occupati nel settore nel 2009 c’erano, nello stesso anno 1.837.000 posizioni lavorative. Nel settore del commercio ”allargato” (commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni) gli occupati totali (le persone) nel 2009 erano 6.052.000 ma le posizioni di lavoro risultavano essere 8.358.000 con una differenza di oltre 2,3 milioni di unita’.
Nel lavoro domestico si concentra il lavoro irregolare (64,2% nel 2008 ma in calo rispetto al 78,6% di dieci anni prima) e le posizioni lavorative complessive che risultano all’Istat sono, sempre secondo i dati risalenti al 2008, 2.230.000 a fronte di 1.465.000 occupati (765.000 quindi i casi di doppio lavoro). Nell’industria sono scarsi sia il caso di doppio lavoro sia quelli di lavoro irregolare (6,8% la percentuale nel 2009). Nell’industria in senso stretto la percentuale di irregolarita’ del lavoro scende al 4,2% mentre le doppie attivita’ sono solo 87.000.
La preoccupazione è legata al fatto che niente sembra per il momento cambiare e niente fa pensare che questo diventerà il ricordo di un periodo buio della economia italiana.
Fonte: Ansa.it
Un nostro responsabile sarà felice di assistervi; potete inviare una richiesta via mail