
Come viene regolamentata l’occupazione di suolo pubblico a Roma: regole e requisiti da rispettare
Roma Capitale ha introdotto un nuovo regolamento per l’Occupazione di suolo pubblico (OSP) per le attività di somministrazione di alimenti e bevande.
Il documento, approvato il 6 marzo 2025 dall’Assemblea Capitolina, introduce non solo regole uniformi a garanzia di maggiore equità e trasparenza, ma mira anche a rendere più ordinato lo spazio pubblico, superando il caos normativo generato dalle continue proroghe emanate in seguito alla pandemia da Covid-19.
Il nuovo regolamento è frutto di un lavoro condiviso che ha visto il coinvolgimento delle associazioni di categoria e degli uffici centrali e territoriali che saranno coinvolti nel rilascio delle concessioni. In questo modo, i Municipi di Roma sono chiamati a gestire in modo più rapido ed efficiente le autorizzazioni, anche grazie al potenziamento del personale dedicato.
Vediamo quindi, nel dettaglio, quali sono le principali novità introdotte dal Comune di Roma in merito all’occupazione di suolo pubblico.
Occupazione suolo pubblico a Roma: cosa cambia dal 2025
Il cambio di passo rispetto al passato è evidente. Con il nuovo regolamento, le modalità di occupazione del suolo pubblico nella Capitale risultano più chiare, omogenee e aderenti alla realtà delle diverse zone della città. Ecco quali sono:
- parametri oggettivi per il rilascio delle concessioni
Una delle principali novità riguarda l’introduzione di parametri oggettivi per il rilascio delle concessioni. In passato, il criterio prevalente era quello del “solo fronte vetrina”, che limitava la superficie occupabile da parte delle attività e, in molti casi, penalizzava ingiustamente alcuni operatori. Oggi, invece, viene presa in considerazione la reale capacità di servizio di bar, ristoranti e pizzerie per determinare la superficie occupabile: una scelta più equa che tiene conto della configurazione concreta delle attività e dei flussi di clientela.
- Occupazione suolo pubblico funzionale per città e residenti
Nelle zone più congestionate della città, il Campidoglio ha reso opportuno intervenire con criteri più stringenti per il rilascio delle concessioni, al fine di tutelare il decoro urbano e rendere gli spazi pubblici più vivibili. Al contrario, nelle aree dove la presenza di locali può contribuire allo sviluppo economico e alla riqualificazione urbana, il regolamento prevede maggiori margini di ampliamento per l’occupazione di suolo pubblico. Si punta così a favorire un uso più funzionale e bilanciato degli spazi esterni, coerente con le esigenze del territorio.
- Differenziazione del territorio in tre aree
Per definire criteri oggettivi che non lasciano spazio a libere interpretazioni, lo spazio concedibile sul marciapiede tiene conto dell’ampiezza del locale, ma anche della zona in cui è situato. A tal fine, il territorio di Roma Capitale è stato suddiviso in tre ambiti principali, secondo quanto stabilito dal Piano Regolatore, a cui si aggiungono specifiche regole per le aree pedonali:
- Sito Unesco, che comprende l’area più delicata e tutelata del centro storico, con regole più restrittive per i dehors esterni, che possono occupare al massimo un terzo della superficie interna del locale
- Città Storica, a sua volta suddivisa in più Tessuti Urbanistici, dove può essere concesso uno spazio di occupazione di suolo pubblico fino a due terzi della superficie interna del locale.
- Suburbio, dove i margini di occupazione sono più ampi e possono arrivare fino al 120% della superficie interna nelle zone meno congestionate.
- Aree pedonali, in cui è prevista la possibilità di aumentare la superficie di suolo pubblico occupabile fino al 50%, percentuale che in alcune zone della Città Storica può arrivare al 66%.
In sostanza, la posizione geografica del locale incide in modo significativo sulla superficie che può essere concessa per l’OSP. Un’attività nel centro storico avrà, per regolamento, margini più contenuti rispetto a un locale in un quartiere periferico. Inoltre, a Roma l’occupazione di suolo pubblico deve tenere conto anche della prossimità a monumenti e beni culturali, elemento che può influenzare i vincoli o le autorizzazioni necessarie.
Ogni caso, però, deve essere valutato singolarmente perché sono previste delle deroghe al Catalogo degli Arredi per i progetti condivisi da almeno il 50% degli esercenti presenti sulla stessa via. Inoltre, se si ottiene il parere favorevole della Soprintendenza, è possibile beneficiare di un’ulteriore estensione fino al 30% in più rispetto ai limiti stabiliti.
Come fare richiesta di occupazione suolo pubblico Roma
Il nuovo regolamento per l’occupazione di suolo pubblico a Roma prevede procedure standardizzate e trasparenti per richiedere e ottenere le concessioni. Il compito viene demandato ai Municipi, che devono elaborare le domande e portarle a temine entro 30 giorni, senza possibilità di proroga o ritardi.
Accanto alla semplificazione delle procedure, il Comune ha introdotto sanzioni più severe per contrastare le occupazioni abusive, a tutela del decoro urbano e della concorrenza leale tra operatori.
Per presentare la domanda di concessione, è necessario compilare l’apposito modulo e presentarlo di persona al Municipio competente, oppure online tramite il sito del Comune. La richiesta deve essere accompagnata da idonea documentazione tecnico-amministrativa utile all’istruttoria: planimetrie dettagliate, fotografie del locale e una relazione tecnica redatta da professionisti abilitati, in grado di illustrare in modo preciso la proposta di occupazione.
Tutte le concessioni devono essere adeguate al nuovo regolamento, anche quelle già attive. Gli esercenti in possesso di una concessione con scadenza successiva al 31 dicembre 2025 dovranno presentare una nuova domanda, pena la decadenza dell’autorizzazione. Chi invece ha una concessione in scadenza prima del 31 dicembre 2025, dovrà presentare la domanda di nuova concessione entro la scadenza prevista. In ogni caso, tutte le concessioni di occupazione suolo pubblico, concesse o prolungate durante il periodo Covid, andranno in scadenza il 31 dicembre 2025.
Come avrai capito, gli aspetti da considerare per richiedere l’occupazione di suolo pubblico a Roma sono molti. Se stai pensando di sistemare tavolini all’esterno del tuo locale, la soluzione più sicura è rivolgerti a dei consulenti d’impresa che siano aggiornati sulle normative e sappiano come muoversi.
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